lunedì 6 dicembre 2021

CONSEGNATA A LIVORNO,A CURA DEL BENE' BERITH "ISIDORO KAHN", LA "CHANUCCHIA' D'ORO" ALL'ASSESSORE ALLA CULTURA DEL COMUNE LABRONICO, SIMONE LENZI

In occasione dell'ultima accensione della Chanucchià, il candelabro che viene progressivamente acceso,per otto sere,in occasione della festività ebraica di Chanucchà ( https://ucei.it/festivita-ebraiche/chanukkah/ ), il Benè Berith "Isidoro Kahn" ha conferito il riconoscimento "Chanucchià d'oro" all'Assessore alla Cultura del Comune di Livorno, Simone Lenzi.

La cerimonia, svoltasi con il patrocinio della Comunità Ebraica di Livorno,ha avuto luogo dinanzi al grande candelabro (Chanucchià) posto dinanzi alla Sinagoga di piazza Benamozegh.

Ha introdotto, spiegando il significato della festività,il Rabbino Capo della Comunità Avraham Dayan che poi ha proceduto all'accensione del candelabro,coinvolgendo vari presenti e con  l'ultima luce accesa dall'Assessore Lenzi.

Dopo un saluto del Vicepresidente della Comunità ,Gianfranco Giachetti, Ariela Cassuto,Presidente del Benè Berith "Isidoro Kahn", ha consegnato la Chanucchià al premiato spiegandone le motivazioni, insite nel costante impegno,già ancor prima dell'assunzione del suo incarico in Comune,da parte dell'Assessore che, con entusiasmo e determinazione,ha anche collaborato alla programmazione ebraica, in collaborazione con il Benè Berith, offerta alla città durante la frequentata kermesse estiva cittadina denominata "Effetto Venezia".

Gadi Polacco, Mentore del Benè Berith,ha sottolineato,ricollegandosi allo spirito della festività, come dalla luce della Chanucchià si irradi un messaggio di libertà e un invito universale a difendere questo bene senza indugi.

E' seguito l'intervento dell'Assessore che, nel ringraziare per il conferimento e dichiarando di sentirsi onorato di ciò, ha ribadito l'importanza della presenza ebraica cittadina, una delle Nazioni fondatrici di Livorno,auspicando nuovi progetti di collaborazione e di diffusione della cultura ebraica.

Molti i presenti, anche da Pisa ( compreso il Presidente della Comunità "cugina" Maurizio Gabbrielli esponente anche del Benè Berith) , ai quali si è poi aggiunto anche il Rabbino Capo di Verona e Merano, giunto nel frattempo in città, Avraham Umberto Piperno.


( Foto da un post Facebook di Bruno Bastogi)


martedì 30 novembre 2021

CHANUCCHA' 2021/5782 E CONFERIMENTO CHANUCCHIA' D'ORO ALL'ASSESSORE SIMONE LENZI, DEL COMUNE DI LIVORNO

Dalla sera del 28 novembre sino a quella del 5 dicembre compresa,il mondo ebraico celebra la festività di Chanucchà, detta anche "festa delle luci", dell'anno 2021/5782 .

Progressivamente,giorno per giorno,si accendono le varie luci dell'apposito candelabro sino al completamento,in ricordo del miracolo occorso nel 165 a.e.v. quando il Tempio di Gerusalemme, a seguito della rivolta guidata dai Maccabei,venne riconsacrato e l'olio disponibile per l'accensione della Menorah, il candelabro, sufficiente per un giorno durò invece otto giorni.


Se questo è l'aspetto esteriore e simbolico, la differenza tra questa festività e altre liete che vi sono nell'ebraismo è profonda : a Purim (la festa "delle sorti") si celebra lo scampato pericolo corso dinanzi al progetto di distruzione e annientamento degli ebrei ordito a Susa,capitale della Persia, mentre a Pesach (la Pasqua ebraica) si celebra la libertà ritrovata e la rinascita del popolo che verrà guidato da Mosè verso la terra promessa.


Ben diverso e per certi versi più odioso fu invece il tentativo della dinastia seleucide di ellenizzare il popolo ebraico, per annientarlo non fisicamente ma nella propria essenza spirituale, etica, culturale,morale.


Da questo deriva il precetto di rendere ben visibile, tramite l'esposizione in vista dei candelabri che nelle famiglie ebraiche , nelle Sinagoghe e in varie piazze si accendono nelle sere della festività, il ricordo del miracolo , ovvero come si suol dire "renderlo pubblico".


Ciò perchè la luce che s'irradia dai candelabri di Chanucchà vuole anche essere un segnale di speranza per la difesa della libertà di ciascuno, spronando ognuno a difendere questo bene prezioso che, nelle varie epoche e sempre in qualche luogo, è messo in pericolo.


La simbologia della luce è infatti potente, in quanto basta una piccola fiammella a rompere la potenza dell'oscurità e,come recita una canzone del folclore ebraico legata a questa festività, "ciascuno è una piccola luce ma tutti noi insieme siamo una luce potente".





Scheda sulla festività

https://ucei.it/festivita-ebraiche/chanukkah/


Ricette

La tradizione ebraica livornese prevede,per Chanucchà, il castagnaccio e altre pietanze. Preziosa è la raccolta curata da Ornella Levi e messa a disposizione nel sito http://www.ricettariodiornella.altervista.org/ ricco di ricette ebraiche per le varie occasioni e note d'approfondimento. Da questo sito la ricetta che segue.

FRITTELLE DI MELE

Ingredienti: 8 mele sbucciate e tagliate a fette. Per la pastella: 2 bicchieri di farina, 2 cucchiaini di lievito in polvere, 6 cucchiai di zucchero, un pizzico di sale, cannella, 3 tuorli, 3 albumi montati a neve, 3 cucchiai di olio, 1/2 bicchiere di birra, zucchero a velo per spolverizzare le frittelle.

Le fettine di mele vanno cosparse di zucchero e cannella. Si versa in una terrina tutti gli ingredienti per la pastella e dopo aver mescolato il composto vi si incorpora le chiare montate a neve. Si intingono le fettine di mele in questa composto e si fanno friggere in olio abbondante ben caldo.

giovedì 7 ottobre 2021

IL BENE' BERITH HA CONFERITO IL PREMIO "MENORAH D'ORO" ALL'ARMA DEI CARABINIERI

L'articolo odierno del sito del mensile ebraico "Shalom" (www.shalom.it)

Il 7 ottobre 1943 ricorre l'anniversario della deportazione dei Carabinieri di Roma. Una pagina di storia impressa nella memoria collettiva, simbolo di Resistenza e dedizione nei valori fondanti del nostro Paese. Su ordine dell'allora capo della Gestapo, Herbert Kappler, i membri dell'Arma furono catturati dai nazisti e spediti in direzione dei Lager. Questo per prevenire il loro intervento in difesa dei cittadini ebrei, in prospettiva della retata del Ghetto che sarebbe avvenuta solo pochi giorni dopo.

 

Stamane quei valorosi membri delle Forze dell'Ordine sono stati commemorati presso la caserma "O. De Tommaso", dove l'organizzazione ebraica Benè Berith ha consegnato la Menorah d'oro al Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Teo Luzi, per "l'opera svolta dai molti carabinieri che si sono adoperati per salvare gli ebrei dalle barbarie nazista".

 

Il suono delle trombe, i piedi uniti sull'attenti, alla presenza di tutti gli allievi, le istituzioni ebraiche e le alte cariche dell'Arma, è stata deposta una corona d'alloro insieme alla Presidente UCEI, Noemi Di Segni, che ha detto:" Oggi ci inchiniamo alla Memoria di tutti loro. Di chi perse libertà di vita e di chi perse la stessa vita per rispondere all'imperativo di coscienza. Eroi silenziosi ma non sconosciuti che oggi ricordiamo nel clima di stretta collaborazione e amicizia che ci lega all'Arma dei Carabinieri, cui rinnoviamo la nostra più profonda gratitudine, ogni giorno e in ogni data".

 

"Siamo stati fatti prigionieri, i Carabinieri della Capitale, speriamo di ritornare presto, saluti da tutti." Queste le parole impresse da una giovane leva su un bigliettino lanciato dal treno che si dirigeva verso i campi di sterminio. Storie di vite spezzate nella difesa degli ideali che li hanno accompagnati fino alla fine.

 

"Oggi siamo qui per ricordare – ha detto il Comandante dell'Arma, Teo Luzi - È indispensabile non dimenticare, perché i ricordi sono le nostre radici. Ricordare il passato è lo strumento per comprendere il presente e progettare il futuro".

 

Nei Saloni di Rappresentanza ai discorsi istituzionali è seguita la cerimonia di consegna della Menorah d'oro da parte dell'associazione ebraica Benè Berith, per la prima volta consegnata ad un'istituzione militare, simbolo di gratitudine e ringraziamento. "Nell'ebraismo esiste il concetto di "Akkarat hatov", la riconoscenza per il bene ricevuto – ha detto il Presidente dell'Associazione, Sandro Di Castro - Insegnano gli Antichi Maestri che questa riconoscenza è la porta per la "riparazione del bene del mondo" e chi riceve del bene deve manifestare pubblicamente la sua gratitudine a colui che ha fatto del bene".